Biotecnologie Ambientali
Diploma in biotecnologie ambientali: sbocchi lavorativi e opportunità di carriera
Gli sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie ambientali sono molteplici e piuttosto vari. Questo titolo di studio, infatti, permette di acquisire competenze molto richieste e applicabili in diversi settori.
Cosa sono le biotecnologie ambientali?
Sotto la definizione di biotecnologie ambientali rientra un ampio insieme di tecniche e tecnologie accomunate dall'utilizzo di organismi dei diversi regni (cellule vegetali, batteriche, funghi e così via). Appartengono a questa categoria anche le biotecnologie del suolo, una branca che si concentra sulla bonifica dei terreni, anche attraverso l’utilizzo di microrganismi attivi.
Grazie alla peculiare fusione tra tecnologie ingegneristiche e scienze naturali, le biotecnologie ambientali possono essere sfruttate per la creazione di prodotti innovativi o per lo sviluppo di tecniche all'avanguardia che trovano crescente impiego in numerosi settori produttivi, in particolare quelli agroindustriale e chimico.
Perché diplomarsi in biotecnologie ambientali?
Le biotecnologie ambientali sono in continua espansione e hanno un campo di applicazione molto vasto: possono essere utilizzate sia in un'ottica di difesa ambientale che per migliorare la qualità delle produzioni industriali. Queste tecnologie, ad esempio, possono essere sfruttate per ridurre l'inquinamento degli impianti industriali, per individuare materie prime rinnovabili o più economiche e per sviluppare processi produttivi sostenibili.
Di conseguenza, gli sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie ambientali sono davvero interessanti e destinati ad aumentare progressivamente. La sempre maggiore attenzione verso i temi della sostenibilità ambientale, dell'ottimizzazione delle risorse e della conservazione della biodiversità, infatti, sta portando ad un crescente utilizzo di questo tipo di tecnologie. Pensiamo, ad esempio, al settore agricolo: oggi le biotecnologie ambientali sono spesso impiegate come alternativa ai metodi di coltivazioni più inquinanti e in uso ormai da tempo.
Quali competenze sviluppano i diplomati in biotecnologie ambientali?
L'articolazione di biotecnologie ambientali è uno dei tre corsi che fa capo all'indirizzo di chimica, materiali e biotecnologie. Il piano di studi prevede una solida preparazione nelle discipline scientifiche quali biologia, microbiologia e tecniche di controllo ambientale, fisica ambientale, chimica analitica e strumentale, chimica organica e biochimica. Durante il periodo di formazione si sviluppano competenze relative alle analisi strumentali chimiche e biologiche, oltre che allo studio dei materiali e ai processi di produzione.
Il diplomato in biotecnologie ambientali, inoltre, studia l'ambiente, la genetica e gli ecosistemi, con particolare riferimento alle interazioni tra i sistemi energetici e l'ambiente. Questo si traduce nella capacità di:
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effettuare determinazioni di tipo microbiologico e chimico;
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svolgere diagnosi tecniche circa il controllo e il monitoraggio ambientale;
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applicare adeguate tecniche di depurazione, con l'ausilio delle relative biotecnologie;
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prevenire e gestire situazioni a rischio ambientale e sanitario.
Tali competenze possono essere impiegate in relazione alle necessità specifiche delle realtà territoriali operanti in vari settori: alimentare, farmaceutico, biologico, chimico, ma anche tintorio e merceologico.
Dove si può lavorare con un diploma in biotecnologie ambientali?
Gli sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie ambientali sono dunque molteplici.
Tra i principali ricordiamo:
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Laboratori di analisi chimiche e ambientali: all'interno di questi ambienti di lavoro le competenze di un diplomato possono essere fondamentali per svolgere numerose attività. Dall'analisi dei campioni ambientali all'identificazione dei microrganismi che vivono al loro interno, i laboratori rappresentano una delle principali opportunità d'impiego in diversi settori: alimentare, farmaceutico, dei materiali e chimico ambientale, solo per citarne alcuni.
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Enti e agenzie pubbliche di tutela ambientale: i biotecnologi diplomati possono trovare impiego presso società come ARPA (agenzia regionale per la protezione ambientale) o altri organismi statali deputati al controllo ambientale. Qui svolgono un importante lavoro di monitoraggio dei fattori di inquinamento e, più in generale, di valutazione dell'impatto delle attività umane sull'ambiente.
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Impianti di trattamento dei rifiuti: tra i possibili sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie ambientali c'è anche l'impiego presso i centri di trattamento dei rifiuti e di depurazione delle acque, con l'obiettivo di rendere meno inquinanti tali processi.
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Assistenza clienti e vendite: grazie alle conoscenze acquisite, il diplomato in biotecnologie ambientali può lavorare anche in ambito vendite e assistenza clienti presso le aziende che sfruttano le biotecnologie. In particolare, può ricoprire il ruolo di rappresentante di prodotti biotecnologici oppure fornire assistenza tecnica sul corretto utilizzo delle apparecchiature scientifiche.
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Aziende del settore alimentare: in ambito alimentare, il biotecnologo ambientale può intervenire nei processi di trasformazione degli alimenti e le sue competenze possono essere sfruttate per effettuare dei controlli sulla qualità del cibo, oltre che per rendere più sostenibile e sicura la produzione alimentare.
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Imprese private che sfruttano le biotecnologie ambientali: in generale, questa figura professionale può trovare impiego in aziende e start up attive in campo industriale o che si occupano di tutela ambientale. All'interno di queste realtà svolge soprattutto un lavoro di ricerca, contribuendo allo sviluppo di tecnologie innovative nell'ambito, ad esempio, dell'energia sostenibile o della depurazione ambientale.
Dipendente o libero professionista?
Le opportunità di carriera riguardano diversi settori industriali e abbracciano sia l'ambito privato che quello pubblico.
Con un diploma in biotecnologie ambientali puoi lavorare sia come dipendente, presso il settore pubblico e privato, che in autonomia. Questo titolo di studio, infatti, oltre a fornire le competenze necessarie per candidarsi a un'offerta di lavoro presso un'azienda privata, consente di partecipare a tutti i concorsi pubblici che prevedono come requisito un diploma di scuola secondaria di secondo grado.
In alternativa, si può provare la strada del lavoro autonomo e della libera professione. Così facendo, potrai offrire le tue competenze ad aziende diverse, prevalentemente come consulente e per l'analisi di campioni ambientali. In questo caso, dovrai seguire un iter preciso, che prevede l’apertura di una partita IVA. Se questa opzione ti affascina, potresti iniziare la tua carriera come dipendente, per avere la possibilità di affinare le tue competenze prima di dare avvio ad una carriera da freelance.
Studi universitari
Se ti interessa proseguire gli studi, questo tipo di diploma apre la strada anche alla formazione universitaria. Offre infatti solide basi scientifiche ed è la scelta ideale per i corsi di Ingegneria per l'ambiente e il territorio, Biotecnologie per l’ambiente e la salute, Biologia, Chimica, Geologia, Agraria e tutte le nuove “lauree green”. Il conseguimento della laurea permette di specializzarsi ulteriormente, rendendo il profilo professionale più completo e versatile.